Ostrakon
Leggere questo libro significa entrare nella testa dell’autore mentre indaga i meccanismi del poetico e del mercato, l’impossibilità dell’impianto lirico, l’inevitabilità del frammento – l’Ostrakon del titolo, segno verbale e iconico – ma anche il desiderio della sua ricomposizione, per quanto sia destinato a fallire di fronte alla penuria del presente, alla crisi della rappresentazione, all’infedeltà della parola al vero e al reale. Malgrado questa estrema complicazione, stilistica e filosofica, messa in atto per sopravvivere alla deriva, l’inadeguatezza – di ognuno, “moi nous e noi nosotri altri noi-mêmes” – si rivela per esempio nell’incespicare del verso, nelle aliquot lineae, nelle ecolalie, nei lacerti semantici, nelle censure e nelle cancellazioni, nel cercare l’unità in lingue altre, vive e morte, in un meticciato inevitabilmente caduco; la stessa caducità, ci dice il poeta, che ci pervade prima nel corpo e poi nella parola, che è anch’essa – qui, anzitutto – corpo, materia sonora e visiva. Il tempo in cui tutto questo disastro accade è il presente, “superfluo” e “immondo” perché mercantile. A governare la mano e la mente in questo nomadico errare è l’ironia amara, segno di un’intelligenza che ancora vuole resistere all’impotenza del soggetto, che tenta di ricostruire nella pagina se stesso e i vapori mefitici della civilizzazione, cercando di domarli anche attraverso un’intertestualità incendiaria e un autobiografismo mai intimista. (Dalla nota critica di Stefano Guglielmin)
- titolo Ostrakon
- autore Alessandro Ghignoli
- collana Nuova Limina
- anno 2022
- isbn 9791281020016
- formato cm 15,5x21
- pagine 60
- prezzo euro 12,00
- lingua Italiano Vai al libro