Il teatro dei due mondi
L’opera italiana nei paesi di lingua iberica
a cura di Anna Laura BellinaFenomeno di portata nazionale nel Seicento, europea nel Settecento e mondiale dall’Ottocento ai giorni nostri, il consumo dell’opera italiana raggiunge paesi geograficamente e culturalmente lontanissimi, conquistandoli in pace e civiltà: il libro racconta i legami di questo genere coi popoli di lingua iberica fino alla prima guerra mondiale. Se in Portogallo Giovanni V si faceva mandare dalla Cappella Giulia gli interpreti che poi avrebbero eseguito il dramma profano, le istituzioni pie imponevano tasse sui proventi del teatro musicale. Intanto nell’Italia dominata dagli spagnoli fino al primo decennio del Settecento, spesso gli allestimenti circolano fra i grandes cui sono rivolte le speranzose dediche dei librettisti, musicisti e impresari.
Nelle colonie americane le guarnigioni militari, i Gesuiti e le confraternite religiose allestiscono il dramma musicale per festeggiare quel che accade nell’Europa lontana, finché l’indipendenza e l’apertura di casas da ópera offrono agli spettatori cartelloni regolari. Molto garibaldine le avventure dell’opera nel Venezuela e nel Cile tra pestilenze, terremoti, guerre civili che non impediscono l’arrivo di compagnie più o meno scalcinate. Il fenomeno dell’immigrazione pendolare riguarda anche gli interpreti che lavorano in Europa durante la stagione lirica d’inverno ma, approfittando dell’opposto clima nell’altro emisfero, si spostano in Argentina dove si possono ascoltare Toscanini, Caruso e Gigli.
- titolo Il teatro dei due mondi
- sottotitolo L’opera italiana nei paesi di lingua iberica
- curatore Anna Laura Bellina
- collana Calliope
- anno 2000
- isbn 9788896988039
- formato cm 17x24
- pagine 304
- illustrazioni ill. col.
- prezzo euro 15,00
- lingua italiana Vai al libro