Il grande spettacolo di guardare in alto
«I calciatori che amavo da bambino / erano quelli con i calzettoni tirati giù, / confusamente srotolati alle caviglie, / afflosciati sulle scarpette a formare / una specie di aureola ribelle. / Erano ali di sfrontati lucignoli, / erano Sivori, Meroni, Favalli, / angeli che qualcuno ha fatto precipitare / per divertirci e per insegnare / a noi bambini per la prima volta / a resistere, in quella corsa delicata, / nel sussurro del campo». Sembra quasi una dichiarazione di poetica questo frammento tratto da I calciatori, testo presente nella raccolta Seguiamo e accarezziamo, atto idealmente ad introdurre il nuovo lavoro di Marco Molinari, contenente versi composti tra il 2011 e il 2018. L’autore infatti predilige situazioni in cui l’elemento informale, alla stregua dei calzettoni abbassati dei calciatori descritti, è quanto mai tangibile (si ricordi, nella stessa raccolta, un suo stridente riferimento al figlio di Tex), al pari di quella sua fedeltà atta ad animare figure multiformi di reietti che cadenzano un’esistenza «che non consola, / che colpisce come un sicario alle spalle / e da cui non impariamo mai». (dall’introduzione di Pasquale Di Palmo)
Il freddo pungente è arrivato
e ha punto anche il tuo orgoglio
quest’anno che la semina è misera
e tutti si dirigono da un’altra parte.
Ora non seminerò più, urla il contadino
ora terrò tutto per me in cantina
non permetterò a nessuno di entrare
nella chiusa porta.
Come sempre, gli altri e anche lui
sperano che presto si riconcilierà
disporrà gli anni sulla tavola
e la saggezza della terra tornerà a possederlo.
Intanto, i primi freddi radunano
i migratori sulle cime dei platani.
- titolo Il grande spettacolo di guardare in alto
- autore Marco Molinari
- collana Qui e altrove. Manifesti di poesia contemporanea
- anno 2020
- isbn 9788894911558
- formato cm 11x18,5
- pagine 112
- prezzo euro 12,00
- lingua italiano Vai al libro